Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei
Dei Rotary Italiani - Comune Di Pisa Milena Moriani - Pisa, Palazzo Lanfranchi - 2-12 Ottobre 1992 Presentazione di Tristano Bolelli
La scelta della pittrice Milena Moriani per l'ormai
consueta mostra d'arte in onore, quest'anno,del vincitore del Premio
Internazionale Galileo Galilei dei Rotary italiani, lo svizzero
Giovanni Pozzi, insigne italianista, non é stata casuale.
Della Moriani, in occasione di una mostra di anni fa, nello stesso Palazzo
Lanfranchi* messo ancora a disposizione della Fondazione
Premio Galilei dal Sindaco di Pisa nella persona , questa volta, di Sergio
Cortopassi e dell'Assessore alla cultura Paolo Bellatalla, ebbi a dire (eccezione
per un linguista che non parla di arte pur amandola molto) che la sua opera
non è soltanto testimonianza di un lavoro senza sosta ma è singolarmente
unitaria pur nell'infinita varietà delle sue manifestazioni. Insomma,
non si tratta di una monotona ripetizione di moduli stilistici ma della specificità di
un artista che dà un marchio inconfondibile alle opere, fuori da ogni
moda, per la concatenazione del presente col passato, dell'immaginazione con
la realtà.
La scelta dei temi, il disegno, i toni, i colori nascono da un impulso interiore
e la fantasia si unisce alla capacità di capire il reale sia che la
raffigurazione si riferisca ad un bambino o ad un oggetto, ad un paesaggio
o ad un sogno. Questa immaginazione, che si immedesima nella realtà tanto
da formare due facce dello stesso foglio, si continua anche nelle opere più recenti
ed in forma, direi, potenziata e più pura.
La tensione da cui nascono le opere della Moriani non è analizzabile
ma solo immaginabile vedendo i suoi lavori e penetrandone le idee, le linee,
i colori che insieme caratterizzano moduli diversi ma sempre strettamente connessi
in una unità che nasce da meditazione e da cultura.
Bisogna essere grati ai critici, molti ed autorevoli, che hanno parlato di
Milena Moriani con viva partecipazione anche se, come puro utente di pittura,
ritengo che la sua arte vada al di là di ogni specificazione critica,
sia pure alta, perché penetra in noi come una forza della natura e perciò ogni
riferimento ad artisti passati e presenti non possa cogliere appieno l'individualità e
lo spessore dell'artista ; né, tanto meno, ne coglieranno il senso profondo
queste mie piccole osservazioni su un personaggio il cui sogno e il cui istinto
pittorico sono intrinsecamente originali: e di ciò le va dato un sicuro
riconoscimento.
Per questo dicevo che la scelta di Moriani non è casuale.
*
Si veda nel mio volume Le Torri di Pisa, Milano, 1988, pp. 99-102
per un meno fugace riscontro all'opera di Milena Moriani.